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The gig will be at the Teatro Romano:
Infoline
:La due giorni di Verona Beat (thanks, Gianluigi Stella)
Venerdì 18 e sabato 19 giugno al Teatro Romano con tredici artisti
Nel libretto di presentazione dell'iniziativa, Alfio Cantarella di Tutto Musica (e, prima di fare il promoter musicale «storico» batterista dell'Equipe 84) sottolinea con soddisfazione come "Verona Beat" sia arrivata alla terza edizione del terzo millennio, e come si presenti, oggi, come una manifestazione sentita e consolidata nel cuore dei veronesi e a giustificarne, anche quest'anno, la "due giorni" al Teatro Romano. Innanzitutto è bene dire che in questa edizione l'iniziativa, patrocinata dall'assessorato alla Cultura del Comune, contribuirà a sostenere l'impegno di Mlal ProgettoMondo e della Pia Società di don Nicola Mazza: si tratta dell'ormai noto Progetto Chievo Brasil atto a realizzare un centro sportivo polivalente (per ora è stato approntato il campo di calcio, ma si punta anche su pallavolo, pallacanestro, nuoto ed altre attività ricreative) in una città, Joao Pessoa, nello stato brasiliano della Paraibà.
Visto il successo nella scorsa edizione, Franco Oppini è stato confermato nel ruolo di presentatore, e del resto l'ex-Gatto di Vicolo Miracoli è, anche per questioni anagrafiche, perfettamente in sintonia con lo spirito della "Verona Beat".
Due serata, venerdì 18 e sabato 19 giugno, con un cast complessivo di tredici partecipanti tra gruppi e solisti.
Si parte con i Condors, che festeggiano così il quarantennale dalla formazione del gruppo originario, oggi ancora rappresentato da figure note della scena scaligera come il cantante Carlo Degani, e i fratelli Giorgio e Paolo Antoniazzi alla ritmica basso/batteria, affiancati dal chitarrista Alessandro Ferraro e dall'armonicista Antonio Canteri. Tra beat e rock nel segno di Animals, Them e Rolling Stones. Dino rappresentò l'anima romantica dell'epoca, e in anni recenti, grazie a fortunate trasmissioni televisive e all'interpretazione del suo grande hit "Te lo leggo negli occhi" da parte di Franco Battiato, ha conquistato nuovi fans. Gian Pieretti, invece, era più vicino al folk e alla "canzone di protesta", vicina a Dylan e ancor più, nel suo caso, ispirata a Donovan, che Pieretti aveva personalmente conosciuto in Inghilterra.
Un altro idolo del pubblico femminile della seconda metà anni '60 fu Mal, che in quel periodo infilò una manciata di 45 giri di grandissimo successo. Con un particolare "Omaggio a Demetrio Stratos", tornano a "Verona Beat" I Ribelli, tuttora guidati da quell'eterno ragazzo che è il cantante/batterista Gianni Dall'Aglio, che nel 1959 (!) folgorò, con il suo talento, Adriano Celentano. Stratos era la voce del gruppo all'apice del successo con "Pugni chiusi".
Dopo la Rugantino Band di Marco Attard, che ha appena pubblicato il suo secondo cd, ed è una sorta di "enciclopedia vivente" del beat, la grande chicca di questa edizione della manifestazione, ovvero i leggendari Procol Harum, che concluderanno in gloria il cartellone di venerdì 18. Sabato 19 si parte con il gruppo considerato il più preparato, musicalmente, dell'epoca beat, nonché caratterizzato da un forte impegno sociale e pacifista: I Giganti, anche loro nati nel 1964, sono guidati dall'inconfondibile voce bassa di Enrico Maria Papes, quella di "Tema" e dell'"intervistatore" di "Proposta". Storico complesso scaligero, Le Ombre di Roberto Genovesi videro sfilare in formazione personaggi come Jerry Calà, Francesco Casale, Fulvio Forcellini, Gianni Pachera, tutti protagonisti della stagione beat. Gli anni sembrano non passare per Rocky Roberts, ancor oggi affilato e irrefrenabile showman com'era ai tempi di "Stasera mi butto" e "Sono tremendo". Si presentano sotto il nome di Selvaggi, ma sono in pratica una selezione da vari complessi veronesi attivi negli anni '60, da I Timidi a The Tomb Stones. Senza falsa modestia, alla denominazione storica hanno aggiunto l'attributo "il mito": sono i New Trolls, e «traghettarono» il beat verso la nuova stagione del pop sinfonico e dell'opera rock, senza dimenticare la fondamentale collaborazione con Fabrizio De André su disco e dal vivo.
"Verona Beat 2004" si concluderà, salvo modifiche dell'ultima ora, con il set di Shel Shapiro, figura a sua volta seminale dell'era beat con i Rokes, in seguito autore e produttore per grossi nomi della musica italiana, da Mina a Patty Pravo, da Gianni Morandi a Enrico Ruggeri.
La prevendita dei biglietti è aperta al Box Office di via Pallone e nelle abituali rivendite.
Beppe Montresor
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